ARCHIVIO CRONACHE DELL'IRPINIA |
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UNIVERSITA' DEL CALCIO
Gli integratori pre-allenamento sono comunemente utilizzati da chi desidera aumentare l'energia e la resistenza durante gli allenamenti. Questi prodotti contengono spesso un mix di ingredienti, tra cui caffeina, betaina e talvolta uno stimolante noto come 1,3-DMAA. È essenziale capire come questi elementi possano interagire con i processi fisiologici dell'organismo.
La disfunzione erettile, o DE, si riferisce all'incapacità di raggiungere o mantenere un'erezione adatta all'attività sessuale. Vari fattori possono contribuire a questa condizione, tra cui problemi di salute sottostanti, fattori psicologici e, in alcuni casi, scelte di vita e l'uso di alcuni integratori.
Sebbene nessuno studio scientifico ufficiale abbia collegato in modo definitivo gli integratori pre-allenamento alla disfunzione erettile, alcuni rapporti aneddotici suggeriscono che alcuni utenti sperimentano problemi di erezione dopo l'assunzione di questi integratori. Il medsitalia.com/ numero crescente di questi casi non può essere trascurato.
Gli stimolanti come la caffeina e l'1,3-DMAA presenti in alcuni integratori pre-allenamento possono ridurre il flusso sanguigno in alcune aree, come i genitali. Questo fenomeno viene spesso definito "stim dick", ovvero l'incapacità di raggiungere o mantenere l'erezione a causa dell'uso eccessivo di stimolanti. Inoltre, alcuni stimolanti possono aumentare la frequenza cardiaca e causare la costrizione dei vasi sanguigni che portano al pene, il che può potenzialmente esacerbare la disfunzione erettile.
Oltre ai potenziali effetti fisici, gli stimolanti possono provocare anche effetti collaterali psicologici.
Questi possono includere nervosismo
EVENTO MEDICO
01-02-2003 - Tre anni di indagini cliniche, quattromila persone di età compresa tra i 40-80 anni residenti in otto paesi della valle del Sabato e della valle dell'Irno e dieci medici di base coadiuvati da quattro docenti universitari: questi i dati del "progetto Pace" (Peripheral Arteriopathy and Cardiovascular Events) finalizzato ad accertare l'incidenza della malattia arteriosa periferica ed il rischio cardiovascolare connesso in una ristretta area geografica. Lo studio è stato condotto dall'Associazione di Medicina Generale (Medigeat) con sede ad Atripalda e coordinato dal professor Gregorio Brevetti del Dipartimento di Medicina Clinica, Scienze cardiovascolari ed immunologiche dell'Università degli Studi Federico II. Il progetto - il primo nel suo genere ad essere condotto in Italia grazie all'interazione tra Università e medicina di base nell'ambito della prevenzione - ha visto impegnati i seguenti medici: Gerardo de Stefano (Solofra), Michele Roberto e Brunella Vitale (Serino), Giuseppe Galasso (S. Potito), Angelo Trodella (Salza), Pasquale Cerrato (Montoro Inferiore), Vittorio Ciampi (Manocalzati), Aldo Capodanno (Chiusano San Domenico), Aldo Laurenzano e Mariella Velardi (Atripalda).